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Distinguersi nel mondo dell’irraggiamento

Intervista a Gerardo Soldini, titolare della Gammatom srl, a cura di Bruno Carenini


Scavando metaforicamente nel solco delle PMI d’eccellenza italiane, in un settore di nicchia, delicato ma molto importante, scorgo la sua azienda. Una storia costruita sulla specializzazione dell’applicazione delle radiazioni di cobalto a scopi scientifici e industriali. Siete davvero tra i pochi in Italia e nel mondo? Lo chiedo al Dott. Gerardo Soldini titolare della Gammatom srl di Guanzate (CO).

Gammatom, vista la delicatezza del settore a cui la nostra prestazione si rivolge, fortemente legata alla salute delle persone, in un ambito in cui il mercato normalmente offre un prodotto mass market, ha optato per la scelta di trattamenti di alta qualità che garantiscono il risultato mantenendo inalterate le caratteristiche dei prodotti sottoposti all’irraggiamento e negli anni si è specializzata in applicazioni sempre più precise e raffinate. A sostegno di quanto scritto sopra, pur essendoci un numero relativamente limitato di attori nel mondo, circa 250 impianti di cui due in Italia, siamo riusciti a differenziarci creando un servizio unico a livello mondiale, tanto da ricevere richieste dei nostri trattamenti precisi anche da parte delle multinazionali nostre concorrenti. Il processo di irraggiamento agisce dall’esterno verso l’interno e deve essere in grado di intervenire sul materiale raggiungendo le sue parti più recondite: per questo motivo Gammatom è particolarmente accorta nel valutare gli spessori dei materiali sottoposti a irraggiamento, la loro movimentazione durante il processo e l’utilizzo di una bassa intensità di dose, in modo da poter garantire che l’assorbimento della dose stessa avvenga nella maniera più precisa e uniforme possibile e che questa sia uguale all’interno di ogni partita processata.


Immagino che per altri, come per me, sentir parlare di cobalto non sia d’uso comune. Mi aiuta a capire di quale materiale parliamo ma, soprattutto, perché è così speciale e ricercato nelle sue applicazioni?

La nostra tecnologia si basa sull’utilizzo del Co60, radioisotopo del Co59 esistente in natura che, decadendo, emette raggi gamma ovvero radiazioni elettromagnetiche senza massa e carica elettrica. La scelta è caduta su questo radioisotopo perché, durante il suo processo di decadimento, le radiazioni gamma che emette hanno un’energia sufficiente a garantire una buona penetrazione. Altro motivo della scelta di questo materiale è il fatto che ha un’emivita di 5,27 anni, ovvero la sua attività si dimezza in questo lasso di tempo evitando che rimanga attivo troppo a lungo risultando così più idoneo ad essere impiegato in un’attività industriale. In senso generale i gamma del Co60 vengono impiegati perché hanno un’energia di un ordine di grandezza sotto quella necessaria a rendere radioattiva la materia, non scaldano, non lasciano residui e non implicano quarantene. In altre parole, il prodotto è immediatamente utilizzabile dopo il processo senza controlli di sterilità e determinazione di residui, come invece accade in altre tecnologie impiegate per la sterilizzazione a freddo.


Gerardo Soldini
Gerardo Soldini

Una di queste però ha catturato la mia attenzione più delle altre: mi riferisco al campo d’applicazione della medicina chirurgica. Parliamo di tessuti umani dove, credo, non sia concesso sbagliare e servano quindi competenze e capacità professionali, appunto, d’eccellenza.

In effetti questa è una nostra caratteristica, ovvero la capacità di applicare il processo anche in campi altamente specialistici dove quanto descritto in precedenza, in termini di precisione e uniformità di dose, è una caratteristica indispensabile. Oltre ai tessuti umani per implantologia, sterilizziamo teche craniche, farmaci di pronto intervento, antitumorali nonché steroidi e prodotti farmaceutici di alto livello, sia come materia prima che prodotto finito. Il nostro obiettivo è una sempre maggiore presenza in questo settore dove l’ottenimento della sterilità mantenendo le caratteristiche chimico/fisiche dei prodotti non ammette deroghe.


L’entrata sul mercato dell’auto elettrica, ma anche l’aumento di spese nel settore della difesa, hanno sottratto consistente materia prima al vostro settore. Come stanno reagendo i principali fornitori di materia prima?

I quantitativi di Co59 utilizzati per i nostri fini sono minimi, se paragonati a quelli impiegati nell’industria dell’automotive e bellica. Negli ultimi anni c’è stata qualche problematica sulla capacità produttiva di chi attiva il Cobalto, tuttavia le prospettive per i prossimi anni sono positive dal momento che diversi paesi stanno investendo in nuovi reattori nucleari per l’attivazione del Cobalto stesso.


Siete tra le poche aziende al mondo del settore ad avere impianti unici con specifiche non standardizzate. Coraggio, certo, ma anche grande conoscenza. Come siete arrivati a questa scelta?

Siamo arrivati a questa scelta grazie a una grande passione, caratteristica che porta alla ricerca e al continuo aggiornamento. Il risultato di questa continua evoluzione ci ha portati ad avere il coraggio di eseguire una scelta diversa rispetto a dove stava andando il mercato, ovvero mantenere questa tecnologia alla specificità che si merita, senza standardizzazioni che spesso puntano alla quantità e non alla qualità. Questa scelta ci sta dando ragione perché un processo così cruciale non può essere risolto con metodi standard ma con metodi idonei ad ogni singola esigenza.


Il Mercato italiano definisce Gammatom leader. Lei come preferisce descriverla in poche parole?

La descrivo come un’azienda con una serie di collaboratori competenti che, più che puntare ai volumi, punta alla qualità del servizio. La mia opinione è che essere leader sia una naturale conseguenza di chi mette passione e professionalità.


Quali ingredienti secondo lei occorrono per crescere in un Mercato di concorrenza e fragilità di domanda?

A mio parere, per crescere in questo settore, la competenza, il continuo aggiornamento e il mantenimento dell’alta professionalità sono la ricetta per mettere i nostri clienti in condizioni di entrare nel mercato con prodotti di qualità.


Ringraziamo Gerardo Soldini per la cortesia.


Bruno Carenini

Partner

AEG Corporation


MAG nr.5, settembre-ottobre 2019

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