I rischi dell’inquinamento indoor
Si è accennato, nel numero di MAG di gennaio-febbraio, all’inquinamento presente nelle nostre abitazioni, del grande tempo che passiamo all’interno di queste e di quanto la nostra coscienza ambientale, attenta all’aspetto della qualità dell’aria esterna, non abbia percezione dell’esistenza del fenomeno.
Esaminiamo ora nello specifico quali possono essere realmente i veleni che troviamo all’interno delle abitazioni. Questi si possono classificare in tre grandi categorie: fisici, biologici e chimici:
– Nella prima categoria, il maggiormente pericoloso è il radon, gas radioattivo prodotto dal suolo sottostante l’edificio. Sono potenziali vittime di inquinamento da radon, per esempio, tutte le abitazioni poggiate sul tufo.
– Tra quelli che sono gli inquinanti biologici si possono distinguere i virus, i funghi, i batteri, tra cui la legionella, che proliferano in ambienti umidi come condizionatori, impianti di riscaldamento, deumidificatori e serbatoi d’acqua.
– In merito agli inquinanti chimici occorre citare cosiddetti Composti Organici Volatili (COV), come formaldeide, benzene e toluene, gli ossidi di azoto, gli ossidi di zolfo, il monossido di carbonio, l’ozono e le polveri sottili. La loro presenza è legata alle attività svolte dagli abitanti, dall’aerazione degli ambienti, al fumare, ai processi di cottura alimenti e riscaldamento ambientale, dall’uso di prodotti per deodorare ai prodotti per la pulizia. Inoltre provengono dalle vernici, dai mobili, dalle stampanti ecc…
Vediamo ora di fornire ulteriori dati a corredo di tutte le considerazioni fatte, dando consistenza all’allarme e ai pericoli connessi:
– L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma anche che l’esposizione ad ambienti chiusi inquinati provocherebbe circa quattro milioni di morti l’anno in tutto il mondo. Il 34% dei decessi è causato da ictus, il 26% da malattie cardiologiche ischemiche, il 22% da malattie polmonari ostruttive croniche, il 12% da polmonite infantile e il 6% da cancro ai polmoni.
– Alle vittime bisogna aggiungere quasi 800 milioni di persone che rischiano di contrarre asma, polmonite o tumore del polmone (studio della Household Air Pollution Commission con dati del 2010.
– Oms afferma che il solo inquinamento indoor causa la morte prematura di 531mila bambini al di sotto dei 5 anni. Un quarto dei decessi prematuri totali dipende da ambienti insalubri o inquinati.
– Una scarsa qualità dell’aria interna può provocare irritazione degli occhi, del naso e della gola, mal di testa, vertigini e stanchezza. Gli effetti a lungo termine possono essere più gravi, comprese le malattie respiratorie, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e le malattie cardiache.
– Un terzo dei cittadini europei è affetto da asma e allergie riconducibili potenzialmente all’inquinamento indoor.
– Una ricerca dell’IBP Fraunhofer riferisce che vivere in case umide e ricche di muffa (quindi con una bassa qualità dell’aria) aumenta il rischio d’asma del 40%. Un terzo dei cittadini europei è affetto da asma e allergie riconducibili potenzialmente a questo.
– Secondo un rapporto dell’Istituto Superiore di sanità, In Italia il fumo di tabacco ambientale provoca oltre 30 mila casi di asma bronchiale e 50 mila casi di infezione delle vie aeree superiori e costa complessivamente al Servizio sanitario nazionale circa 35 milioni di euro ogni anno; l’esposizione al radon causa 6 mila morti l’anno per tumore al polmone e, da sola, pesa per più di 80 milioni di euro.
Redazione MAG
MAG nr.5, settembre-ottobre 2019