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PMI d’eccellenza: Gammatom

Intervista a Gerardo Soldini e Andrea Soldini titolari Gammatom Srl di Guanzate, (CO).


Ci eravamo lasciati un anno e mezzo fa, all’inizio del periodo pandemico. Com’è cambiato oggi, in generale, il modo di fare attività produttiva, se cambiamento c’è stato?

GS. Vista la specificità della nostra attività, fortunatamente non abbiamo subito grandi cambiamenti. C’è stata una piccola e momentanea flessione legata al momento contingente, in cui sono state interrotte le attività produttive non strategiche per cui, di riflesso, non abbiamo ricevuto ordini da alcuni nostri clienti.

In senso generale il nostro modo di fare attività produttiva non è cambiato. Noto, però, che c’è in corso un’azione speculativa legata allo sconsiderato aumento dei prezzi delle materie prime, come scusa, spesso non giustificato.


Andrea Soldini raccoglie il testimone di un passaggio generazionale di successo. Quali sono stati gli elementi che hanno caratterizzato la buona riuscita di una fase generalmente critica per le PMI italiane?

AS. Nel nostro caso, si può dire che il passaggio non sia stato programmato e sia avvenuto in maniera abbastanza naturale. L’avvento del Covid, e con lui il lockdown del 2020, hanno velocizzato questo processo, dal momento che mio papà aveva preferito rimanere a casa, il direttore tecnico è stato fuori dai giochi per circa 3 mesi a causa di una polmonite batterica e il responsabile commerciale era spesso in smart working. Di conseguenza, in quel periodo l’unica figura di riferimento, fisicamente sempre presente in azienda, ero io. Quindi, mi sono trovato davanti a circostanze mai affrontate direttamente in precedenza e spesso a dover prendere decisioni giuste e in fretta. Il confronto con mio padre e i miei colleghi non è mai mancato, ma sicuramente vivere in prima persona certe situazioni è stato motivo di crescita personale e lavorativa.


Cosa vi piacerebbe che lo Stato facesse per dare un aiuto concreto alle PMI, aiutandole a costruire e vivere un futuro d’impresa più sereno?

GS. Quello che è considerato Stato, rappresentato dalla nostra classe politica, è anni che sembra vivere fuori dalla realtà. Personalmente ritengo che solo ultimamente, con l’avvento del Governo Draghi, si ha la sensazione che alle imprese sia dato un occhio più di riguardo. Considerando che l’Italia è un Paese prevalentemente costituito da PMI, sarebbe utile che venisse diminuito il costo del lavoro e i costi energetici per poter migliorare il risultato economico dell’azienda Italia. Questo infatti ci renderebbe più concorrenziali e porterebbe a una riduzione della disoccupazione. In più, ritengo essenziale aiutare le PMI italiane a difendere i prodotti unici e di eccellenza del nostro territorio che, con l’avvento delle multinazionali e di politiche commerciali globali, si sono trovati in serie difficoltà.


Ci sono molti giovani nella compagine di Gammatom. Rispetto a una situazione contraria vi sono vantaggi, ma anche molte criticità: come devono essere gestite le variabili, motivazione, soddisfazione e crescita?

AS. Secondo me in Gammatom c’è un giusto mix tra persone che lavorano qui da diversi anni e persone che vivono la prima o tra le prime esperienze lavorative. Credo che la combinazione tra esperienza e innovazione possa dare grandi frutti, non è sempre facile e non tutti sono disposti/predisposti al cambiamento, ma la cosa più importante è riuscire a collaborare per l’ottenimento di un obiettivo comune. Penso che avere l’umiltà di imparare dagli altri e l’apertura al confronto siano la chiave per collaborare in modo appropriato.


<strong>Gerardo Soldini e Andrea Soldini Gammatom Srl <strong>

Il vostro valore aggiunto deriva dall’importante ed efficace capacità di personalizzare il servizio d’irraggiamento: quali sono i vantaggi concreti per un cliente che desidera affidarvi i prodotti, soprattutto quelli farmaceutici e medicali?

GS. Il vantaggio concreto è che, a differenza dell’approccio multinazionale, non offriamo servizi legati a loro scelte strategiche e non all’esigenza del cliente, ma al contrario siamo proiettati sulla fornitura di servizi personalizzati in grado di adattarsi in modo specifico. Infatti, tramite una consulenza mirata alla risoluzione del problema, il cliente viene assistito fino all’ottenimento del risultato. Questo nostro approccio è particolarmente riconosciuto soprattutto nel settore medicale e farmaceutico.


Vi è ancora molta ostilità, confusione e timore nell’affrontare processi d’irraggiamento da parte dei clienti: questione di imprinting culturale sbagliato. Voi garantite massima riservatezza in questo senso?

AS. Le domande che ci rivolgono, legate a ciò che svolgiamo in Gammatom, sono delle più disparate, ma ritengo che sia comprensibile la confusione che c’è riguardo alla nostra attività e all’irraggiamento in generale: è un processo di cui se non ne conosci l’esistenza non ti verrebbe neanche in mente. Rispetto agli anni in cui ha iniziato a lavorare mio papà sicuramente ora è più facile cercare di far comprendere il nostro servizio, cosa che infatti stiamo anche facendo tramite i nostri profili Linkedin e Facebook. Possiamo dire che, gradualmente, quello che prima provocava timore e ostilità ora desta più curiosità e interesse.


Ed è proprio la conseguenza di questo atteggiamento ad aver portato Gammatom a far diventare un punto fragile un punto di forza: parlo della valorizzazione della comunicazione d’impresa, resa quasi una divulgazione all’opinione pubblica e alla clientela. Mi dice qualcosa in proposito?

AS. Come accennato nella risposta precedente, è stato scelto di utilizzare i canali social a disposizione per impostare una comunicazione non a scopo commerciale ma a scopo divulgativo, proprio per far capire l’importanza, la sicurezza e il raggio di azione sui prodotti che ha il nostro servizio. È stato ed è di grande aiuto la collaborazione e il sostegno del nostro Ufficio Marketing, che organizza e imposta costantemente le nostre campagne.


Dobbiamo aspettarci nuove tecnologie e ulteriore innovazione nei processi d’irraggiamento?

GS. Possiamo parlare di innovazione dei processi in termini di velocizzazione e automazione, ma non si intravedono cambiamento della tecnologia nell’immediato futuro. Sono ormai anni che si parla dell’impiego dei raggi X come possibili sostituti dei gamma, ma è comprovato che i costi industriali sarebbero non sostenibili. Tra l’altro, faccio presente che il cobalto che poi viene attivato per essere utilizzato nel nostro settore è meno dell’1% dell’esigenza del cobalto globale, e non si intravedono quindi grossi problemi di reperimento della nostra materia prima. Quindi, questa tecnologia è destinata a perdurare nel tempo.


Domanda d’obbligo, dati i tempi. Quanta attenzione ponete all’aspetto di sostenibilità di processo e produzione?

AS. Ormai sta diventando sempre di più una prerogativa essenziale il riuscire a lavorare rispettando, per quanto possibile, i valori di ecosostenibilità. Fortunatamente, dal momento che il nostro servizio non genera né scarti né emissioni tossiche e, a tutti gli effetti non produciamo niente, possiamo dire di lavorare già in maniera green. Per quanto riguarda invece le sorgenti radioattive, queste vengono opportunamente alienate dalle società competenti una volta raggiunta un’attività così bassa da non essere più utile per i nostri scopi.


Chiudo con la curiosità di sapere novità imminenti di Gammatom. Lo chiedo a lei Andrea, perché rappresenta il futuro aziendale.

AS. La ricerca e sviluppo è una costante, il nostro impegno e quello dei nostri tecnici è volto a sfruttare al massimo il nostro impianto con continue implementazioni e investimenti in vista del futuro. Fare le giuste previsioni non è mai facile, ma è anche la sfida a cui una PMI italiana deve far fronte per non farsi trovare impreparata un domani. Anche l’evoluzione tecnologica entra sempre di più a far parte dei nostri progetti di gestione e logistica, al fine di velocizzare i processi e limitare l’errore umano. Allo stesso tempo, ci impegniamo per essere sempre aggiornati per poter soddisfare le richieste delle normative di settore.

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